Prerequisito:
La strategia dimostrativa qui esposta parte da uno dei presupposti dell’Ipotesi H.1 (Ipotesi di esistenza di coppie di Goldbach basata sui tratteggi), ossia il fatto che il tratteggio T_k = (p_1, p_2,\ldots,p_k) ha per componenti i primi k numeri primi, per cui p_1, che è la prima componente, è sempre il numero 2. Questo ha come diretta conseguenza la seguente proprietà:
Trattini che precedono e seguono uno spazio
In un tratteggio lineare le cui componenti sono i primi numeri primi, nelle colonne che precedono o seguono immediatamente uno spazio, c’è sempre un trattino in corrispondenza della prima componente del tratteggio.
- Se una colonna è pari, è divisibile per 2, quindi contiene sicuramente un trattino in corrispondenza della prima riga (per definizione di trattino);
- Quindi, gli spazi devono per forza trovarsi in colonne dispari;
- Immediatamente prima (o dopo) di ogni numero dispari, ce n’è sempre uno pari;
- Quindi, immediatamente prima (o dopo) di ogni spazio c’è un numero pari;
- Quindi, immediatamente prima (o dopo) di ogni spazio c’è una colonna che contiene un trattino nella prima riga.
In base a questo presupposto, è possibile riscrivere l’equazione di Goldbach originaria
usando la funzione \mathrm{t\_valore}:
Partiamo dall’equazione originaria, imponendo il vincolo che i due addendi primi p e q siano spazi e appartengano alla prima riga: p + q = 2n
Le componenti del tratteggio T = (p_1, p_2, ... p_k) sono i primi k numeri primi, per cui p_1 = 2. Il 2 presente nell’espressione 2n, quindi, non è altro che la prima componente del tratteggio, per cui l’equazione di Goldbach si può riscrivere in questo modo:
p + q = p_1 nAggiungiamo e sottraiamo 1 nel membro a sinistra:
p - 1 + q + 1 = p_1 nInfine, raccogliamo:
(p - 1) + (q + 1) = p_1 nDato che p e q sono entrambi spazi, per la proprietà precedente esiste sicuramente un trattino nella riga del 2 (ossia la prima) in corrispondenza della colonna p - 1 (che precede immediatamente lo spazio p), e ne esiste un altro in corrispondenza della colonna q + 1 (che segue immediatamente lo spazio q). Allora, dato che in generale \mathrm{t\_valore}(w) indica la colonna del w-esimo trattino, esisteranno due interi positivi x e y tali che \mathrm{t\_valore}(x) = p - 1 e \mathrm{t\_valore}(y) = q + 1, per cui l’uguaglianza precedente si può riscrivere come:
con i seguenti vincoli (gli ultimi due sono ovvi, essendo p_1 = 2, ma sono indicati per maggiore chiarezza):
- l’x-esimo e l’y-esimo trattino devono trovarsi sulla prima riga;
- l’x-esimo trattino deve trovarsi in una colonna che precede uno spazio;
- l’y-esimo trattino deve trovarsi in una colonna che segue uno spazio.
I due addendi originari p e q sono ricavabili dalle relazioni
Alla luce di queste osservazioni, l’Ipotesi H.1 (Ipotesi di esistenza di coppie di Goldbach basata sui tratteggi) può essere riscritta in questo modo:
Ipotesi di esistenza di coppie di Goldbach basata sui trattini
Sia 2n \gt 4 un numero pari, e sia k il relativo ordine di validità. Allora esistono due interi positivi x e y tali che, con riferimento al tratteggio T_k:
- l’x-esimo e l’y-esimo trattino si trovano entrambi sulla prima riga;
- \mathrm{t\_valore}(x) precede immediatamente uno spazio;
- \mathrm{t\_valore}(y) segue immediatamente uno spazio;
- \mathrm{t\_valore}(x) + \mathrm{t\_valore}(y) = p_1 n;
- \mathrm{t\_valore}(x) + 1 e \mathrm{t\_valore}(y) - 1 sono entrambi compresi nell’intervallo di validità.

Se quest’ipotesi fosse vera, allora la verità della congettura di Goldbach ne sarebbe diretta conseguenza, dato che:
- Se i punti 1., 2., 3. fossero veri, p = \mathrm{t\_valore}(x) + 1 e q = \mathrm{t\_valore}(y) - 1 sarebbero spazi;
- Se fosse vero anche il punto 5., p e q sarebbero numeri primi, per la Proprietà T.1 (Spazi e numeri primi);
- Il punto 4. è la riformulazione dell’equazione di Goldbach; quindi, se anch’esso fosse soddisfatto, la somma di p e q sarebbe 2n.
Possibili passi da seguire per dimostrare l’Ipotesi H.1.T
Osserviamo che l’Ipotesi H.1.T ha due presupposti abbastanza forti:
- Prende in esame il tratteggio T_k che ha come componenti i primi numeri primi (cosa che ci ha permesso di scrivere il numero 2n della congettura di Goldbach come p_1 n);
- Vincola i due spazi a trovarsi all’interno dell’intervallo di validità (per cui abbiamo dovuto porre 2n \gt 4, altrimenti non si riescono a trovare soluzioni).
Possiamo pensare di rilassare questi vincoli, generalizzando l’Ipotesi in questo modo:
Ipotesi di esistenza di coppie di spazi complementari basata sui trattini
Siano n \gt 0 un numero intero, e T = (n_1, n_2, \ldots, n_k) un tratteggio lineare di ordine k \geq 1, le cui componenti sono numeri primi (non necessariamente consecutivi). Allora esistono due interi positivi x, y tali che, con riferimento al tratteggio T:
- l’x-esimo e l’y-esimo trattino si trovano entrambi sulla prima riga;
- \mathrm{t\_valore(x)} precede immediatamente uno spazio;
- \mathrm{t\_valore(y)} segue immediatamente uno spazio;
- \mathrm{t\_valore(x)} + \mathrm{t\_valore(y)} = n_1 n.
In questa nuova Ipotesi abbiamo sostituito il tratteggio T_k, avente per componenti i primi numeri primi, con un più generico tratteggio T avente per componenti sempre numeri primi, ma non necessariamente i primi k. Conseguentemente, nell’equazione \mathrm{t\_valore(x)} + \mathrm{t\_valore(y)} = p_1 n dell’ipotesi precedente, p_1 è stato sostituito da n_1, mantenendo il fatto che il numero che moltiplica n è la prima componente del tratteggio, ma questa componente non è più il primo numero primo p_1 = 2, ma un generico numero primo n_1, che dipende dal tratteggio T considerato.
Inoltre, abbiamo eliminato il vincolo sull’intervallo di validità, innanzitutto perché questo concetto è definito solo per i tratteggi T_k, ma anche perché, rimuovendo questo vincolo, possiamo concentrarci su un aspetto importante del problema, tutt’altro che banale: trovare due spazi di un tratteggio la cui somma sia un numero fissato, multiplo della prima componente del tratteggio stesso.
Per procedere verso una dimostrazione dell’Ipotesi, abbiamo analizzato i primi tre punti, dimostrando dei teoremi che stabiliscono delle condizioni necessarie e sufficienti affinché un trattino appartenga alla prima riga e, contemporaneamente, preceda (o segua) uno spazio. Anche se stiamo seguendo una strategia dimostrativa basata sui trattini, abbiamo preferito vedere questo concetto dal punto di vista degli spazi: vedendola in questo modo, il problema consiste nel trovare tutti e soli gli spazi che seguono (o precedono) un trattino della prima riga. Abbiamo chiamato quest’argomento “caratterizzazione degli spazi” e vi abbiamo sedicato i seguenti articoli:
Caratterizzazione degli spazi: approfondimenti
Questa caratterizzazione degli spazi è stata dimostrata per tratteggi di secondo e di terzo ordine, ma le formule mostrano regolarità che dovrebbero permettere di estenderle a qualsiasi ordine, per cui possiamo dire che i primi tre punti dell’Ipotesi H.1.T.A. sono praticamente risolti.
Rimane quindi da considerare anche il quarto punto. Per dimostrare l’Ipotesi H.1.T.A (Ipotesi di esistenza di coppie di spazi complementari basata sui trattini) nella sua interezza, si potrebbe procedere per gradi, come segue:
- Dimostrarla per i tratteggi di secondo ordine (la dimostrazione per il primo ordine è abbastanza banale, essendo diretta conseguenza del fatto che un tratteggio di primo ordine è sempre un’alternanza di un trattino e un certo numero di spazi);
- Dimostrarla per i tratteggi di terzo ordine;
- Analizzare e confrontare tra di loro le dimostrazioni ottenute nei passaggi precedenti, per ricavare, per induzione, una dimostrazione valida per qualsiasi tratteggio di un ordine qualsiasi (includendo perciò anche tutti i tratteggi di tipo T_k);
Attualmente l’indagine è in corso sul primo punto, e i relativi progressi sono esposti in una pagina dedicata:
Per passare agli ordini successivi, sicuramente bisognerà utilizzare le formule di \mathrm{t\_valore} per tali ordini. Abbiamo dimostrato formule valide fino al terzo ordine e anche in questo caso le formule presentano delle regolarità evidenti che ci hanno permesso di formulare un’Ipotesi su come potrebbero essere le formule degli ordini oltre il terzo:
Calcolo di t_valore per tratteggi di ordine arbitrario
Infine, dopo aver dimostrato l’Ipotesi H.1.T.A., si dovrebbe reintrodurre l’ipotesi sull’intervallo di validità, dimostrando così l’Ipotesi H.1.T. Considerare l’intervallo di validità può sembrare molto ostico, ma in realtà dipenderà dai risultati dei punti precedenti. È importante, infatti, dimostrare l’Ipotesi H.1.T.A in modo costruttivo, ossia dimostrare non solo che esistono x e y, ma anche, nel modo più accurato possibile, quali sono questi numeri, e di conseguenza quali sono i corrispondenti \mathrm{t\_valore(x)} e \mathrm{t\_valore(y)}. Così facendo, quando si introdurrà la condizione sull’intervallo di validità dell’Ipotesi H.1.T, gran parte del lavoro sarà stata fatta, perché gli spazi p = \mathrm{t\_valore}(x) + 1 e q = \mathrm{t\_valore}(y) - 1 saranno già stati in qualche modo localizzati; resterà da verificare solo se tale localizzazione sarà sufficiente, per essere certi che essi siano compresi nell’intervallo di validità, cioè che siano primi.